Addio ad Aldo Ralli

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Scritto da: Redazione • 6 Marzo 2016
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E’ morto a 80 l’attore Aldo Ralli. Ne ha dato l’annuncio la famiglia.“Aldo Ralli andrebbe protetto come un panda perché appartiene ad una razza in via di estinzione”, così avevano scritto di lui. Infatti Aldo era una “spalla”, apparteneva cioè a quella categoria di caratteristi la cui arte affonda le radici nell’avanspettacolo e consisteva nel porgere ad arte le battute ai comici per dar vita ad indimenticabili duetti. Come quelli tra Totò e Castellani, Campanini e Walter Chiari, Ric e Gian, Agus e Villaggio, per citarne solo qualcuno. Con Aldo Ralli scompare l’ultima spalla formatasi nell’epoca degli anni ’50, l’ultimo che poteva vantarsi di aver lavorato con i grandi comici come Beniamino Maggio, Carlo Dapporto, Erminio Macario. Alla loro scuola aveva imparato i segreti dei tempi e delle pause che trascinano la risata, la capacità di improvvisare, la padronanza dello spazio scenico che fa dire: “Quando entra lui in scena, entra qualcuno”. I tempi però sono cambiati, e i comici hanno incominciato a preferire monologhi e lui, spalla senza comico, aveva utilizzato la sua arte per interpretare ruoli da carattere in innumerevoli spettacoli. Soprattutto commedie, e tra queste da ricordare le molte recitate con Maurizio Micheli, comico che pur nascendo con l’attitudine al monologo, si era fatto sedurre dal divertimento che offriva il gioco in scena con una spalla doc come lo era Ralli. Ma anche musical come “My Fair Lady” e testi più “seri” come “l’Opera da Tre Soldi” prodotta dallo Stabile di Palermo dove ruggiva nel ruolo di Tiger Brown. Un attore teatrale quindi, ma il grande pubblico lo aveva conosciuto come caratterista di tanti film degli anni ’70 e ’80, in particolare di numerosi “Monnezza” con Tomas Milian per la regia di Bruno Corbucci. Film-spazzatura diventati film-cult molto amati! Come “cult” è diventata anche la serie televisiva “Classe di ferro” dei primi anni ’90. Ancora tanto nella memoria e nel vissuto dei ragazzi di quegli anni da meritarsi, dopo più di 20 anni, una fanpage su Facebook, dove Aldo Ralli è immancabilmente indicato come il “mitico” Capitano Cavicchi, capofila e maestro di giovani diventati poi famosi come Rocco Papaleo. Ralli è anche l’unico attore italiano che abbia partecipato, almeno con un’apparizione, a ben tre film di Sorrentino – ‘il Divo’, ‘La grande Bellezza’ e ‘Youth’ – ma certo gli appartengono molto di più quei film e quelle serie cult degli anni ‘70, ’80 e ’90, quelle apparizioni televisive al fianco di tanti comici: da Villaggio, a Vianello, che riusciva sempre a nobilitare con la sua particolare simpatia. La gente aveva finito per amarlo e riconoscerlo, tanto che non era raro che venisse fermato affettuosamente per strada per la richiesta di un autografo: “Sa, l’ho vista mille volte…” spesso però seguiva la domanda: “…Scusi ma… come si chiama”? Ralli non era diventato un protagonista ma, come aveva detto in una recente intervista , la cosa non gli interessava: si considerava fortunato semplicemente perché aveva potuto fare il lavoro che gli piaceva. (Fonte: La Repubblica)

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