E'
MORTO AROLDO TIERI, SIGNORE DEL TEATRO
Si è spento in una clinica romana all'età di 89 anni
Aroldo Tieri, uno dei più noti ed apprezzati attori
italiani. Gli era accanto la moglie Giuliana Lojodice.
Nato a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, il 28 agosto
1917. Figlio del commediografo Vincenzo, si diploma
all'Accademia 'Silvio D'Amicò ed esordisce in teatro nella
'Francesca da Rimini'. Dal 1938 al 1941 fa parte della Compagnia
dell'Eliseo, dove recita nella "Dodicesima notte" e "Le allegre
comari di Windsor" (Shakespeare), e in testi di Puget, Testoni,
Lodovici. Nel dopoguerra lavora su testi di Pirandello,
Vanderberghe, Rattigan, Barry e Greene. Comincia a lavorare
anche nel teatro musicale di Garinei e Giovannini,
accanto alla Magnani, a Totò, a Gino Cervi, a Walter Chiari. Tra
la metà degli anni '50 e gli anni '60, si dedica soprattutto
alla radio, alla televisione e al cinema. Interpreta più di
cento film con registi come Steno, Mattoli, Gallone, Brignone,
Soldati (tra gli altri: Chi l'ha visto?, 1945, Totò cerca casa,
1949, Totò cerca moglie, 1950, Totò sceicco, 1950, Tizio, Caio e
Sempronio, 1951, Milano miliardaria, 1951, Totò e i re di Roma,
1952, La presidentessa, 1952, l'amor che mi rovina, 1957, Totò,
Peppino e le fanatiche, 1958, Letto a tre piazze, 1960, Ciao
ciao bambina, La cambiale, 1959, Lo smemorato di Collegno, 1962,
I motorizzati, 1962, La feldmarescialla (Rita fugge... lui
corre... egli scappa), 1967. Nel 2001 ha partecipato al
Pinocchio di Benigni). In televisione esordisce nel 1957,
con la 'Foresta pietrificata' di R. Sherwood; lavora nello
sceneggiato 'Le avventure di Nicola Nickleby', e presenta 'Canzonissima'
nell'edizione 1960/61. Nel 1965 torna al teatro e forma una
Compagnia con Giuliana Lojodice, alla quale è legato da un
importante sodalizio nella vita e nel lavoro. Insieme hanno
interpretato spettacoli di grande popolarità e alto livello,
firmati da registi come Sbragia o Squarzina, da "Il giuoco delle
parti" di Pirandello a "Un marito" di Svevo, da "Candida" di
Shaw a "Il misantropo" di Moliere, sino a "Un marito ideale" di
Wilde, "Marionette che passione" di Rosso di San Secondo, che
segna l'inizio della collaborazione con un regista come
Giancarlo Sepe, a "Care conoscenze, cattive memorie" di Horovitz
e "L'amante inglese" di Marguerite Duras del 1999, dopo il quale
Tieri si ritira dalle scene.
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