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"The Light in The Piazza"

"THE LIGHT IN THE PIAZZA": UN MUSICAL CHE E' ANCHE UNO SPOT PER L'ITALIA
Dal "Corriere della Sera" di oggi, un articolo a firma di Alessandra Farkas:

Premi e incassi record per lo spettacolo che racconta la relazione tra una ricca americana in vacanza e un giovane toscano

Broadway, vincono le passioni italiane

«The Light in the Piazza» è il musical del momento: storia d’amore e gelosia a Firenze

NEW YORK - Era dai tempi di Camera con Vista , il film di James Ivory, vincitore dell'Oscar nell'86, che l'Italia non appassionava tanto il pubblico d'oltreoceano. A riaccendere l'antica love story dell'America per il Bel Paese è The Light in the Piazza , (al Vivian Beaumont Theater) il musical ambientato a Firenze e tratto dall'omonimo romanzo di Elizabeth Spencer, sull'amore tra la splendida ma ritardata ereditiera americana Clara e l'attraente e squattrinato fiorentino Fabrizio Naccarelli, osteggiato della madre di lei Margaret.
Dopo aver vinto ben sei Tony Awards (più d'ogni altro) Light in the Piazza ha spodestato Spamalot come lo show più fortunato della nuova stagione teatrale di Broadway. I suoi incassi al botteghino sono giudicati un record in una Broadway che, al contrario di Hollywood, sta andando a gonfie vele e dove i profitti sono aumentati del 10% nell'ultimo anno.
«Merito di Light in the Piazza - scrive la bibbia dello spettacolo Variety - nonostante l'assenza di megastar, il musical è riuscito ad imporsi come l'hit più trionfale dell'anno». Come si spiega? «Esplora l'irresistibile ossessione degli americani per l'Italia e gli italiani, senza cadere nel cliché pizza-spaghetti-mandolino», replica il critico Lawrence Bommer.
Eppure la trama ripercorre un territorio esplorato tante volte, in passato, sia dalla letteratura che da Hollywood. Quello della giovane ereditiera yankee che va in vacanza in Italia e s'innamora perdutamente del Paese o del fusto di turno, che le rivoluzionano completamente l'esistenza. Basta pensare a Roman Spring of Mrs Stone di Tennessee Williams (che nel 2003 ispirò l'omonimo film sulla rete via cavo Showtime) o i più recenti Under the Tuscan Sun , con Diane Lane e Raoul Bova e My House in Umbria, con Maggie Smith.
Prima d'approdare a Broadway nel 1962 Light in the Piazza è diventato un celebre film hollywoodiano, con George Hamilton, Yvette Mimieux e Olivia de Havilland. Ma se la storia è già nota agli americani over 50, il compositore del musical Adam Guettel si dice convinto che la sua tematica, «intramontabile», ha tutte le carte in regola «per catturare anche le nuove generazioni». L 'Italia che n'emerge è positiva, ottimista, generosa e solare, anche se perennemente in debito, furba e improvvisata. «Non conosco un solo italiano antipatico», esclama Margaret (Victoria Clark) al glaciale marito Roy, un magnate del tabacco Wasp del Nord Carolina (Beau Gravitte). Cercando, invano, di spiegargli al telefono come la «gente qui è povera ma felice».
E se all'inizio la protettiva mamma fa di tutto per separare la figlia Clara, vittima di un incidente che l'ha lasciata mentalmente infantile, (Kelli O'Hara) dal giovane Fabrizio (Matthew Morrison), sarà proprio la famiglia di lui, socialmente inferiore ma culturalmente ed emotivamente ben più evoluta, ad insegnare ai ricchissimi yankee l'abc della vita. Complice una Firenze sensuale ed ipnotica, dove arte, moda e i caffè all'aperto congiurano per corrompere anche l'animo più puritano.
Oltre ad acconsentire alle nozze tra Clara e Fabrizio, alla fine la puritanissima Margaret prende atto del fallimento del proprio matrimonio, risvegliando i propri sensi intorpiditi tra i nudi del David di Michelangelo e le tenere passeggiate col Signor Naccarelli, padre di Fabrizio (Mark Harelik) elegantissimo e sempre ottimista, nonostante l'incertezza economica che perseguita la classe media nell'Italia del dopoguerra.
La metamorfosi di Margaret e Clara è anche stilistica. «Alla fine abbandonano gli abiti da educanda per indossare sensuali e scollate toilette da diva di Cinecittà, acquistate nelle boutique di Firenze», nota il New York Times . Uno spot più efficace e convincente il nostro Paese non poteva averlo. «Dopo lo show, - scrive il Daily News - un sacco di gente correrà online a cercare il biglietto più economico per l'Italia. Ad onta del dollaro debole».

Le canzoni del musical

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  Copyright ©2005 musical.it  25/06/2005,ore 10,15


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