Il Messaggero 28/01/2006
Edizione NAZIONALE - Pagina 24 - “THE PRODUCERS”
dal nostro inviato
RITA SALA

QUEI DUE SEMBRANO A BROADWAY


MILANO
Debutto innevato, debutto fortunato. Diciamolo, vista (e subita) la Milano immersa nel bianco che ha accompagnato l’anteprima di The producers , il musical di Mel Brooks in scena al Teatro della Luna da ieri sera (dal 17 marzo al Politeama Brancaccio di Roma) con la regia diSaverio Marconi e due protagonisti molto popolari, Enzo Iacchetti (Max Bialystock) e Gianluca Guidi(Leo Bloom).La Compagnia della Rancia, in pieno fervore produttivo, quasi sempre offre al suo pubblico allestimenti degni di Broadway. Ma qui, più di sempre, sfoggia ambizioni e possibilità: una trentina di cambi di scena a vista, chilometri di lampadine colorate, getti d’acqua e costumi sfavillanti, onorando al meglio un titolo che sbanca i botteghini, contemporaneamente, a New York e a Londra.La storia? Non è avventura che vive di sorprese o situazioni mirabolanti, bensì di personaggi .Eppure, o forse proprio per questo, ha originato due film diretti dallo stesso Brooks (il primo (titolo italiano Per favore non toccate le vecchiette, con Zero Mostel e Gene Wilder; il secondo, in uscita in questi giorni nel nostro Paese, con Nathan Lane e Matthew Broderick , la coppia impegnata a Broadway, e Uma Thurman) e continua a catturare spettatori in teatro. Max è un producer navigato e non sempre limpido, con in petto il mito di Broadway. Leo , un contabile pieno di turbe e di cervello. Si incontrano e si uniscono per fare un pozzo di soldi. Naturalmente imbrogliando. Mettono in piedi uno show che dovrebbe andar male, malissimo, consentendo ai patron di smontare tutto e scappare con la cassa, ma... Marconi cura fin nel dettaglio la messinscena, accompagnando senza mano pesante l’energia e il calore di Iacchetti, che è preparato e smaltato all’inverosimile, esibisce gran voce, ben pettinata, il solito humour e la insopprimibile inclinazione a illuminare di intelligenza anche la risata più banale. Guidi, che molte volte ha recitato senza lasciarsi scompigliare un capello, si getta invece con la necessaria sco/ordinazione nel “tipo” del genietto isterico, capace di voci chiocce, urla, miagolìi, sospiri e singulti. Ma anche di innamorarsi romanticamente. Sinceramente bravi, schiettamente simpatici. Attorno a loro, una biondina tutta pepe, Simona Massarelli, mostra le proprie grazie nella parte della segretaria/attrice Ulla, ma senza dimenticare di recitare, cantare e ballare come si deve Esilaranti, spiritosissimi gli attori della banda gay che mette in piedi lo show di Max e Leo, in primis Fabrizio Angelini (strepitosa Carmen) e Gianfranco Phino (il “regista peggiore di Broadway”, Roger De Bris). Dello stesso Angelini le coreografie di tutto lo spettacolo, numerose ma gradevoli, amiche di una regia che tende meritoriamente a non creare stacchi fra uno specifico e l’altro del musical. Una vera funambola la scenografa, Lucia Goj. L’effetto complessivo? Da un certo punto in poi ci si diverte e si ride di cuore.