CORRIERE
DELLA SERA
15 marzo 2003
A Milano il debutto dello spettacolo diretto da Saverio Marconi tra imponenti scenografie e danze acrobatiche
«Pinocchio», effetti speciali in stile Broadway
Invenzioni narrative nel musical dei Pooh: alla fine il burattino trova una vera mamma
MILANO - Dimenticate il Pinocchio di Benigni e un po’ anche quello di Collodi che si leggeva a scuola: il burattino del musical dei Pooh e di Saverio Marconi, che ha debuttato l’altra sera nel nuovo Teatro Diners della Luna, è altra cosa e si avvicina semmai a quello un po’ più nevrotico di Carmelo Bene. E' scattante, imprevedibile: favorito da scene, costumi effetti speciali e da una regia degna delle grandi produzioni di Broadway. Il musical - già richiesto in mezza Europa - compie una serie di lodevoli «violenze» a Collodi: il complesso di colpa (nell'originale Geppetto si vende il pastrano per comprare l'abecedario, rivenduto a sua volta da Pinocchio) non c'è più. Geppetto non è povero - anzi, ha una specie di mobilificio - e nemmeno tanto solo, corteggiato dalla bella Angela che alla fine diverrà la mamma di Pinocchio. E anche il Grillo Parlante, un po’ mimo, un po’ rettile, un po’ tormentone, veste di simpatia macchiettistica la sua scontata saggezza.
IL TEMPORALE - Si parte con un temporale che abbatte l'albero destinato a fornire il legno per la creazione di quello che Geppetto sogna come «un figlio perfetto», non conflittuale come il problematico Lucignolo. Speranza vana perché il burattino è avido di esperienze autonome fra le quali non è inclusa la scuola. L'interazione di Pinocchio coi burattini di Mangiafuoco (che canta da tenore su arie rossiniane) è divertentissima e culmina con la rivolta contro il burattinaio. Ma altre prove aspettano Pinocchio: le trappole del Gatto e della Volpe hanno grande spazio. Caratteristi formidabili, sono la rappresentazione fumettistica dell'ignoranza crudele, del raggiro, dell'arte di arrangiarsi.
Dall'impiccagione del burattino, salvato dalla Fata Turchina, è un crescendo. Pinocchio alle prese con le sue immagini riflesse che prendono vita, Pinocchio nel paese dei Balocchi. Dove non troviamo giostre e pop corn, ma un'aula scolastica priva di insegnanti e una scolaresca in ricreazione permanente che si scatena nel corale «Sballo» fra danze acrobatiche e breackdance. Finchè Pinocchio, trasformato in ciuco. viene buttato in mare dal perfido proprietario del circo. Ecco che affonda nelle profondità marine, fra ninfee danzanti, sirene cantanti, bolle ed effetti di rifrazione.
E' la scena madre del musical: il fluttuare di Pinocchio e delle altre creature marine, sull'aria di «Galleggiando», è stupefacente. Poi la balena che divora il burattino, l'incontro con Geppetto nel ventre del cetaceo, il ritorno a casa, alla normalità, al paese, l'ultimo tradimento di Lucignolo e la trasformazione in bambino vero...
LE CANZONI - Due ore e mezza appaganti, con i quattro Pooh evocati da altrettanti musicisti che all'inizio suonano dal vivo e poi vengono inghiottiti dal golfo mistico. Le canzoni più efficaci, a parte «Il paese dei Balocchi», non sono quelle inserite nel disco dei Pooh già pubblicato, ma le altre, lontane dal loro stile, come «Un figlio perfetto» («Un figlio perfetto non fuma spinelli, non gira di notte a suonar campanelli»), «Che tempi bui», «Sballo».
Spiccano Manuel Frattini versatile Pinocchio, Pietro Pignatelli (Geppetto), Lena Biolcati (Angela), Arianna (la Fata turchina), Felice Casciano e Simona Patitucci (il Gatto e la Volpe), Mauro Simone (Lucignolo), Andrea Verzicco (il Grillo). Le coreografie sono di Fabrizio Angelini, le scene di Antonio Mastromattei e i costumi folgoranti di Zaira De Vincentiis.
M. L. F
I COMMENTI
Morandi: avrei voluto entrare nel cast
«Sono contento che sia nato in Italia un musical come questo. Mi sarebbe piaciuto fare parte del cast. Complimenti ai Pooh e a Saverio Marconi»: così Gianni Morandi commenta il musical «Pinocchio» in scena a Milano. Anche Pierfrancesco Bernacchi, segretario generale della Fondazione Carlo Collodi, che aveva criticato il «Pinocchio» cinematografico di Benigni, esprime un giudizio molto positivo sullo spettacolo: «Assolutamente straordinario, in grado di rappresentare perfettamente la grandezza di Collodi nel mondo».
|