DAL "CORRIERE DELLA SERA" DEL 7 MAGGIO
2001
Il regista Saverio Marconi a un mese dalle selezioni del cast. Le
musiche scritte dai Pooh
Un
«Pinocchio» in musical, tra fiaba ed effetti speciali
MILANO - E perché no, Pinocchio in
musical? Saverio Marconi riannuncia il progetto Collodi con i Pooh e lo specifica: «Non
sarà un Pinocchio attualizzato e drogato, ma la favola così come si tramanda, col
burattino, il gatto e la volpe, il naso lungo eccetera. La fiaba cè tutta, si
svolge in un mondo, con vestiti e sentimenti senza tempo ma non stravolti, un po
come ha fatto Elton John con la sua Aida tra lEgitto, Verdi e Disney. Non abbiamo il
cast, ma lo slogan sì: uno spettacolo per adulti che piace anche ai bambini». Lo possono
capire anche i grandi? «Sarà uno show ad alto potenziale tecnologico, con trucchi ed
effetti speciali, ma anche con molte emozioni, come in Italia ancora non si usa: è un
passo ormai da fare». Naturalmente il gioco del «se fosse» del cast è in atto, ma
Marconi giura che non cè nessuno in libro paga: «Inizieremo il 4 giugno, ma si
debutta alla fine della prossima stagione. Il mio Pinocchio ideale è Brad Pitt, bravo,
credibile e scavezzacollo».
Ma perché Pinocchio, già in fase di rilancio international con Benigni? «Perché mi
piace pensare a unumanità divisa tra uomini di legno e di carne, con facoltà di
metafora. Perché siamo stati tutti dei Pinocchi, alcuni si ricordano quando sono
diventati uomini, quando hanno fatto le esperienze giuste, consapevolmente: ma non ci
sarà la morale, sempre pericolosa».
Lincontro con i Pooh è avvenuto dopo che Marconi ha visto a Londra il musical con
gli Abba, e nel carnet del regista cè anche un progetto con Morandi, ma intanto ha
debuttato trionfalmente a Napoli la nuova versione di «Grease», che dal prossimo ottobre
sarà al Nuovo di Milano, prima della ripresa della «Piccola bottega degli orrori» con
Frattini e la Casale. E a Milano il 10 maggio tornerà anche, a furor di pubblico, il
musical «Dance» con Paganini e la Noschese.
Maurizio Porro
DA
"LA REPUBBLICA" DEL 7 MAGGIO 2001
Il musical italiano si candida per Broadway
Saverio Marconi svela le ambizioni del suo "Dance!", che dal
10 maggio ritorna a Milano
MILANO - Viene da pensare che, quando si sveglia al mattino, Saverio
Marconi debba consultare in fretta l'agenda per sapere di che spettacolo si occuperà quel
giorno. Non perché sia un distratto, ma perché gli spettacoli tra i quali si muove sono
davvero tanti. Proviamo a elencarli? A Roma chiude una stagione di repliche di A qualcuno
piace caldo, con Rossana Casale, Alessandro Gassman e Gian Marco Tognazzi al Sistina. A
Napoli ha debuttato un'edizione nuovissima di Grease, interpreti giovani, capeggiati da
Michele Carfora nel ruolo del protagonista. Nel frattempo, spostandosi tra una città e
l'altra, il regista lavora al suo prossimo progetto, un Pinocchio con musiche dei Pooh che
lo impegna attivamente per questo mese e il prossimo, forse con la messa in scena di un
primo workshop (che è una sorta di brogliaccio del musical futuro), poi, ma le prove non
sono ancora incominciate, c'è il revival di La Piccola Bottega degli Orrori, primissimo
musical messo in scena da La Rancia, ancor prima del primo A Chorus Line: del cast faranno
parte la Casale e Manuel Frattini; la Piccola Bottega andrà a Trieste, tappa obbligatoria
iniziale di tanti musical prodotti da La Rancia. Per finire, giovedì al Teatro Nuovo di
Milano, riprende Dance! (Raffaele Paganini, Chiara Noschese, Renata Fusco e Marco
D'Alberti) per un paio di settimane ma il successo delle prevendite fa pensare che il
periodo sarà più lungo.
Dance! è un musical italiano (testo e musiche) e Marconi puntualizza che non è certo il
primo musical italiano: «Il primo - dice - se non sbaglio, si chiamava "Attanasio
cavallo vanesio", lo hanno scritto Garinei e Giovannini, ed era del 1952. Dance! è
un musical scritto in italiano, si svolge a Venezia, quindi in Italia. Ha avuto una lunga
gestazione, nel senso che erano sei anni che lo pensavo, ci sono stati due workshop per
controllare la storia, tre fra scrittura e riscrittura complete, oltre infinite modifiche;
nove settimane di prove per la prima a Trieste, ed altre tre settimane di cambiamenti
prima di Milano».
Quanto c'è di vero nella voce che Dance! andrà a Broadway? «È una normale, anche se
non semplicissima, possibilità di lavoro - risponde il regista. Dopo aver fatto la regia
di "Nine" a Parigi, l'autore Maury Yeston (è suo anche «Titanic» il musical)
sono rappresentati a New York dall'agenzia Sarah Douglas. Sarah è interessata a farmi
fare regie di spettacoli dal sapore italiano in Usa. E così, dopo la prima di Dance! a
Trieste le ho mandato un video, il copione, la musica, insomma tutto il materiale dello
spettacolo. Mi ha risposto immediatamente chiedendomi di andare a New York con Gianluca
Cucchiara, autore delle musiche. Abbiamo incontrato un gruppo di produttori che avevano
apprezzato il video e le musiche e che si sono detti pronti a organizzare dei finanziatori
per un'eventuale produzione a Broadway. Pensano a una sorta di coproduzione con l'apporto
di finanziatori italiani, anche perché il costo di un musical medio, a Broadway, si
aggira sui 6 milioni di dollari (ma può costare anche il doppio), ovvero sui 12 miliardi
di lire».
Alvise Sapori |