La
nostra lettrice, ormai "nostra inviata speciale", Valentina Semprini ci ha fatto avere un suo
nuovo articolo. Questa volta ci parla del musical "Taboo"
che, dopo il successo a Londra, si prepara per un'edizione a
Broadway. Come
sempre, lo
pubblichiamo molto volentieri, ringraziando per la collaborazione.
VIAGGIO NEL
TEMPO: I TABOO DEGLI EIGHTIES
Ultima
settimana
di programmazione, al teatro Venue di Londra, per Taboo. Il
musical scritto da Boy George, ex idolo della pop-music inglese
anni Ottanta, e Mark Davies, sceneggiatore di spettacoli teatrali
e televisivi, chiuderà i battenti la sera del 26 aprile.
Taboo aveva aperto il 29 gennaio 2002, quindi non può
essere certo considerato un long-run rispetto ad altri musical
londinesi. Non ha la sontuosità di certi allestimenti, non ha la
maestosità di una grande orchestra, non ha coreografie
scintillanti o costumi raffinati. È infatti un musical
"intimo", con un voluto e ricercato senso di
"raffinatezza per pochi", con la dichiarata intenzione
di rivolgersi ad un pubblico selezionato, mirato per ricevere,
condividere e gustare un messaggio vecchio come il mondo (ricerca
di se stessi, della propria libertà, del proprio ruolo) ma
condito di elementi culturali, musicali ed artistici per nulla
generici.
Taboo racconta infatti la storia di alcuni esponenti dei
New Romantics, movimento culturale e sociale inglese degli anni
Ottanta, sostanzialmente nato in opposizione alle basi ideologiche
del governo Thatcher. Pop-art dichiaratamente vivace e colorata,
vestiti sgargianti, atteggiamenti provocatori, libertà e
trasgressione ad ogni costo: questo il contesto in cui si
muovevano le pop-star Boy George e Marylin, l'artista e designer
Leigh Bowery, la sua amica ed ispiratrice Big Sue, i musicisti e
club organiser Steve Strange e Philip Sallon. Il tutto narrato con
inattesa onestà: Taboo è una celebrazione della storia dei New
Romantics e delle loro glorie ma anche dei loro eccessi, delle
loro sventure, della loro arroganza: nel primo atto assistiamo
all'ascesa di Boy George, nel secondo alla sua caduta, in buona
parte dovuta alla tossicodipendenza.
Preparata e incisiva la band che suona sul palco, rubando a volte
un pezzetto di scena agli attori; da ricordare, fra le canzoni più
incisive, la spumeggiante Freak, la toccante Stranger in
this world, la breve citazione di Do you really want to
hurt me e il gran finale Karma Chameleon, storici
successi dei Culture Club del 1982 e 1983. Di buon livello il
cast, con una citazione doverosa per quattro interpreti in
particolare: Jackie Clune, che nel ruolo di Josie James, simpatica
signora di mezza età coinvolta con i New Romantics ma capace di
mantenere la sua individualità, fa sfoggio di intense doti
vocali; Phil Nichols, che nel ruolo di Philip Sallon fa da
imbonitore e presentatore, con un delizioso gusto trash - volgare
- retrò alla Rocky Horror; Euan Morton, interprete di un
Boy George travolgente, trasgressivo, effeminato, credibile ed
straordinariamente somigliante alla pop star che tutti ricordiamo;
ed infine lo stesso Boy George (quello vero) nel ruolo di Leigh
Bowery. Vedere Boy George piuttosto ingrassato e (ovviamente)
invecchiato rispetto a una ventina d'anni fa mette un po' di
malinconia, ma le musiche, l'atmosfera da disco-pub anni Ottanta e
il coinvolgimento del pubblico rendevano Taboo uno show
divertente e capace di colpire dritto al cuore. Speriamo che il
trasferimento a Broadway porti fortuna a questo insolito
spettacolo.
Valentina Semprini (demeter@jelliclecats.net
)
www.jelliclecats.net
CAST
Philip
Sallon
Phil Nichol
Billy
James
Declan Bennett
Derek
James
David Burt
Josie
James
Jackie Clune
Petal
David Burt
Kim
Lucy Newton
George
O’Dowd Euan
Morton
Steve
Strange
Nathan Taylor
Big
Sue
Gail Mackinnon
Leigh
Bowery
Boy Beorge
Marylin
Gary Amers
Gary/Guru
Dazzle
Robert Shelly
Janey
Michele Hooper
Virus
Tamsin Stewart
Foxy
Jody Butterworth
Recording
Engineer Paul Spicer
Policeman
Robert Shelly
Tony
Daniel Carter
Trilby
Ben Draper
Kay
Cole
Zee Asha
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