UN NUOVO TEATRO PER IL
MUSICAL
Pooh: il nostro
Pinocchio
anni Sessanta
Enzo Gentile
Milano. La Pinocchio-mania è alle porte e i Pooh giocano d’anticipo
presentando il musical realizzato con la regia di Saverio Marconi e atteso
alla prima il 14 febbraio 2003, in uno spazio costruito appositamente a
Milano: il teatro della Luna, 2500 posti a sedere e una lunghissima
tenitura, almeno sino ad arrivare alle 150.000 a presenze, dicono i
produttori. Biglietti tra 13 e 50 euro, forte il merchandising collegato,
compresi due album, quello dei Pooh annunciato a novembe, e quello
affidato al cast del musical (in vendita in teatro), di cui per ora si
conosce solo il protagonista, Manuel Frattini.
Costato circa 10 milioni di euro, il «Pinocchio» dei Pooh per rientrare
nel budget dovrà per forza di cose avere vita lunga e valicare i confini:
per ora sono già sette i paesi che l'hanno richiesto, Austria, Germania,
Olanda, Belgio, Francia, Portogallo e Spagna, da dove si conta di fare il
salto verso il ghiotto mercato sudamericano.
Red Canzian, Dodi Battaglia, Roby Facchinetti e Stefano D'Orazio sono
entusiasti del progetto: «Nel ’73, all'epoca del nostro primo tour
negli Usa, avevamo visto ”Jesus Christ Superstar”, che insieme con
”Tommy” degli Who costituì una specie di rivoluzione nel settore,
capace com’era di associare la musica pop-rock alla classica formula del
musical. Da allora ci abbiamo pensato spesso, cercando anche di entrare in
contatto con Marconi, la massima autorità in Italia. Lavorare su
Pinocchio ci entusiasma: rispetteremo i personaggi, lo spirito d'origine,
ma in una chiave di gioco, di festa, di magia, dove la musica avrà un
ruolo da protagonista. Abbiamo cercato di approfondire il carattere di
Pinocchio, un ragazzino che vuole spezzare le convenzioni e che abbiamo
calato in un ambiente che richiama gli anni Sessanta». E Benigni? «Farà
un capolavoro. Ne siamo certi». |